Maria Mizghinova
Guida turistica a Mosca
Interprete italiano-russo a Mosca
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La chiesa situata al sud è consacrata all’icona Velikorezkaja di San Nicola di Bari. Durante la costruzione della cattedrale dell’Intercessione in una città lontana vicino a Vjatsk che si chiamava Khlynov, sul fiume Grande (Velikaja) acquistò fama l’icona di San Nicola di Bari, perché fece accadere i miracoli, sebbene fosse bruciata molte volte, rimase sempre intatta.
Nel 1555 seguendo l’ordine dello zar Ivan il Terribile l’icona fu portata mediante la processione per i fiumi da Vjatka a Mosca. A Mosca l’icona fu accolta con pompa in presenza di Ivan IV e il metropolita Macario, che ordinò di farne una copia. Questo evento con la sua grande importanza spirituale determinò la consacrazione della chiesa. Una delle chiese maggiori, la cui altezza è di 28 metri, costituisce la torre a due livelli di forma ottagonale con il tamburo con dei lucernari e la volta. Al livello inferiore sono presenti dei testi illustrati che raccontano il viaggio dell’icona fino a Mosca.
Al livello superiore è raffigurata la Madre di Dio sul trono circondata dai profeti con sopra gli apostoli e sulla volta: l’immagine di Cristo Pantocratore.
L’iconostasi è riccamente decorata con delle stuccature dorate a motivo floreale. Le icone in cornici stretti e sgommati sono dipinte a olio. L’icona di San Nicola di Bari in vita del XVIII secolo è nella prima fila.
L’interno della chiesa si completa con due bilaterali icone processionali con la raffigurazione di San Nicola di Bari. Le portavano fuori intorno alla cattedrale durante le processioni.
Alla fine del XVIII secolo il pavimento della chiesa fu coperto con delle lastre di pietra bianca. Durante i lavori di restauro sotto di esse fu scoperta una parte della vecchia pavimentazione originaria in rovere. È l’unico posto nella cattedrale dove vi è rimasto il pavimento in legno.
La chiesa minore posta al sud-ovest è consacrata a San Barlaam da Chutyn, la data di commemorazione del quale cade il 6(19) novembre. Il russo eremita del XII secolo (morì nel 1193) fu venerato da Basilio III e da suo figlio Ivan il Terribile in modo particolare essendo il patrono della famiglia degli zar. Col nome Barlaam il gran duca Basilio III fu monacato.
La chiesa è alta 15,2 metri. Il suo basamento è un rettangolo allungato con l’altare non perfettamente al centro. La necessità di creare un passaggio tra la chiesa minore e quella centrale dell’Intercessione di Madre di Dio fu la causa di tale alterazione della simmetria durante la costruzione della cattedrale.
È di forma quadrangolare alla base che si trasforma in un basso ottagono. Il tamburo cilindrico con dei lucernari è sormontato da una cupola.
La chiesa è illuminata da un vecchissimo, tra i presenti nella basilica, lampadario del XV secolo di fabbricazione degli artisti tedeschi. Cent’anni dopo gli artisti russi lo completarono con l’aquila bicipite.
L’iconostasi pergolato fu restaurato nel 1920 ed è composto di icone dei XVI-XVIII secoli. Le porte dell’iconostasi si presentono spostati a destra per colpa dell’abside di forma irregolare.
Fu ripristinato il pavimento a mattoni.
Il maggior interesse presente l’icona “La visione premonitoria al sagrestano Tarasij” dipinta a Novgorod alla fine del XVI secolo. Il tema dell’icona è basato sulla legenda della visione premonitoria al sagrestano del monastero Khutynskij che parlava delle catastrofe che mettevano in pericolo la città di Novgorod: alluvioni, incendi, morie. Nella composizione dell’icona sono incluse le scene rare per la pittura iconografica: le scene di pesca, aratura e semina, che raccontavano della vita quotidiana della gente antica di Novgorod.